L'immersione negli abissi dell'Acheronte
Un grotta storica quella dell'Elefante ma ancora colma di inaspettati misteri
Tanti anni sono passati da quando il primo Gruppo Speleologico di Guidonia scoprì e mappò la Grotta dell'Elefante.
L'esplorazione si arrestò dopo i primi pozzi al raggiungimento della falda acquifera che non permetteva di proseguire oltre; per tanti anni ancora si cercò una via perchè quella grotta situata sulla faglia doveva per forza proseguire.
La siccità dello scorso anno (2017) permise di trovare un passaggio sotto una frana e da li l'esplorazione riprese a ritmo incessante con scoperte continue.
Nei giorni 6 e 7 ottobre 2018, 3 squadre dell'Associazione Speleologica Gullivert affiancate dagli amici del GS-Cai Roma, organizzano una missione esplorativa subacquea nella speranza di trovare un altro sifone di passaggio che possa aprire inaspettate camere segrete.
La prima squadra Alfa (gli assemblatori) parte il giorno 6 con il compito di trasportare bombole, mute, erogatori, imbraghi e tutto quanto necessario per permettere al nostro speloesub di punta Danilo Blanda di immergersi il giorno successivo.
Attraverso la sala dell'elefante, la strettoia torace, l'antro del toro, il labirinto di fango, la sala del crollo, il meandro paolino, ben 120kg di attrezzature vengono trasportate nella sala grande di fronte lo splendido fiume sotterraneo Acheronte: il campo base é pronto.
La mattina del giorno successivo la squadra Bravo (gli esploratori) si inoltra nella grotta alla volta del punto di immersione, seguita a breve distanza dalla squadra Charlie (i disassemblatori).
L'acqua dell'Acheronte si presenta di uno splendido azzurro turchese, l'attrezzatura viene sapientemente controllata ed assemblata, le videocamere rese operative. Danilo con la muta stagna scende in acqua in attesa che gli vengano passate le bombole, la temperatura è piuttosto fredda.
Agganciate lateralmente le bombole, impugnato il reel, accesa la videocamera, l'avventura ha inizio.
Attraverso strette pareti della faglia si apre un labirinto di cunicoli sotterranei inaspettati; svoltato a destra ad un bivio, superato un dosso di roccia, si continua a pinneggiare a 45° di inclinazione verso il basso, scendendo sino a quota -20m di profonditá: non si vede il fondo della faglia. Una progressione orizzontalmente di circa 50m ci conferma che la grotta continua anche in quella direzione.
Tornato in superfice, i compagni attoniti ascoltano il racconto e gli animi si accendono:
"Qua sotto é meandriforme, puoi scegliere tu la direzione dove andare. C'é di tutto, una ragnatela di condotti."
L'avventura é solo all'inizio...